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mercoledì 10 gennaio 2007

Noi, Marionette

Un assordante miscuglio di note e voce entrano nella testa, mentre i passi sulla strada avanzano; la realtà assume i toni surreali della canzone che si sta ascoltando e tutto può apparire diverso: più dolce o più aggressivo, più angosciante o più gioioso.

Nella mente si susseguono e si evocano ricordi legati a quel brano.

Succede questo a chi s’infila nelle orecchie quei nuovi oggetti che hanno il nome composto di sigle strane o da codici. E’ la nuova tendenza imposta dal mercato.


C’è una sorta di distanza tra noi assorti nelle onde sonore e la realtà, ma ho constatato immediatamente che l’alienazione da noi stessi si fa sempre maggiore.

Ci s’immerge nella musica per non pensare, per estraniarsi e ci si chiude in un mondo che appartiene solo a noi.


Questo fenomeno di massa si chiama: individualismo. Ci stiamo distanziando dalle persone, dall’emozioni e questo inaridisce le nostre coscienze, trasformandoci in egoisti. Bisogna opporsi a quest’eccessiva omologazione, e la direzione in cui ci sta spingendo la nostra società. A volte mi rendo conto che sembriamo tutti marionette manipolate dall’alto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Abbiamo una paura incredibile di rimanere soli con noi stessi anche solo per un momento. Che sia un brano di musica o che sia uno dei soliti film o treni di pensiero (train of thoughts?) nella cui illusione preferiamo perderci non ha molta importanza. Se non e' zuppa e' pan bagnato.

xxCate