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domenica 7 gennaio 2007

Lettera a un giovane poeta

Il messaggio di questo testo letterario si può applicare a tutto ciò che vorremo fare ed essere.

Voi domandate se i vostri versi siano buoni. Lo domandate a me. L'avete prima domandato ad altri. Li spedite riviste. Li paragonate con altre poesie e v'inquietate se talune redazioni rifiutano i vostri tentativi. Ora vi prego di abbandonare tutto questo. Voi guardate fuori, verso l'esterno e questo sopratutto voi non dovreste ora fare. Nessuno vi può consigliare e aiutare, nessuno. C'è una sola via. Penetrate in voi stessi. Ricercate la ragione che vi chiama a scrivere; esaminate s'essa estenda le sue radici nel più profondo luogo del vostro cuore, confessatevi se sareste costretto a morire, quando vi si negasse di scrivere. Questo anzitutto: domandatevi nell'ora più silenziosa della vostra notte: devo io scrivere? Scavate dentro voi stesso per una profonda risposta. E se questa dovesse suonare consenso, se v'è concesso affrontare questa grave domanda con un forte e semplice "debbo", allora edificate la vostra vita secondo questa necessità. La vostra vita fin dentro la sua più indifferente e minima ora deve farsi segno e testimonio di quest'impulso. Poi avvicinatevi alla natura.

Se la vostra vita quotidiana vi sembra povera, non l'accusate; accusate voi stesso, che non siete assai poeta da evocarne la ricchezza; chè per un creatore non esiste povertà nè luoghi poveri e indifferenti. E se anche foste in carcere, le cui pareti non lasciassero filtrare alcuno dei rumori del mondo fino ai vostri sensi-non avreste ancora sempre la vostra infanzia, questa ricchezza preziosa, regale, questo tesoro dei ricordi? Rivolgete in quella parte la vostra attenzione.
E se da questo viaggio all'interno, da questa immersione nel proprio mondo giungono versi , allora non penserete a interrogare alcuno se siano buoni versi; nè tenterete d'interessare per questi lavori le riviste: chè in loro vedrete il vostro caro possesso naturale, una parte e una voce della vostra vita.

Una opera d'arte è buona, s'è nata da necessità.

Tratto da: "Lettere a un giovane poeta" scritto da Rainer Maria Rilke

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