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sabato 6 gennaio 2007

Marilyn Monroe: Nuda.


Arnold Newman scattò questa fotografia nel 1962 a Beverly Hills in California.
Appena vidi questa immagine rimasi rapita dall’intensità e dalla carica emotiva che trasmetteva; Marilyn Monroe da sempre è considerata un’icona del mito americano degli anni cinquanta, una donna meravigliosa che ha divulgato il suo viso e il suo corpo rendendolo intramontabile.
Una vera diva costruita dall’impero holliwoodiano che ha calcato le scene mostrando al pubblico il suo sorriso e la sua bellezza tra piume di struzzo e pajette. Ma dietro quello sfavillante can can di gambe e risate si nascondeva un animo inquieto e fondamentalmente triste, e Newman riuscì in maniera magistrale a coglierlo.
Da un fondo nero e materico viene a galla questo volto assorto in pensieri che le corrugano la fronte e le proiettano lo sguardo altrove; i capelli sono ribelli e senza forma, il trucco sembra essersi sciolto e le labbra esprimono ciò che il cuore dice.
Non ci sono riflettori ne pubblico, e la sua vera essenza diventa protagonista.
Un’immagine sfaldata e decadente, un sipario pesante che si chiude lentamente.

  1. Arnold Newman racconta questo scatto :

    “E’ stata scattata a casa del produttore a Beverly Hills, un amico, dopo una piccola cena. Con alcuni miei amici là…. Perché il mio amico produttore voleva che io facessi delle fotografie di lei per il film, ma lei continuava a rinviare la cosa, come faceva con qualsiasi altra cosa. Se la cena era fissata per le 7, lei avrebbe fatto la sua comparsa alle 10 di sera. Era solita cambiarsi d’abito, cambiare il trucco, cambiare la pettinatura, ogni cosa. Voglio dire, tutti quelli che avevano a che fare con lei lo sapevano…
    Ma la verità è che lei era una donna molto inquieta. E in verità questa foto è stata ricavata dall’inquadratura più piccola, dalla porzione più piccola di un negativo 24x36, la cui sensibilità è stata spinta a 1200 ASA. Ecco perché ha la grana, non per amore dell’arte. Gettai uno sguardo e mi resi conto che questa era Marilyn, la donna depressa, confusa, infelice che lei era davvero.”

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