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sabato 2 dicembre 2006

Ritroviamo la tempesta


Sento di affermare che il "Romanticismo", inteso come movimento artistico ottocentesco, sia tuttora di grande attualità.
Nasce in controtendenza al Neoclassicismo che dettava ed esaltava le regole classiche e i modelli greco-romani impedendo un "libero" sviluppo artistico.
E' il secolo in cui il sentimento prevale sulla ragione; l'uomo si mette in relazione con se stesso e con la natura intesa come forza inarrestabile ed in continuo movimento. Si predilige l'intuizione e l'istinto, piuttosto che i rigidi schemi della razionalità.
L'intuito viene definito con la parola "genio", e Kant spiega la scelta di questa precisa terminologia :


" Il Genio è mediatore fra l'infinito e il mondo, perchè l'infinito, come tale
non può essere capito e espresso attraverso il linguaggio freddo e "finito"
della logica concettuale, ma "sentito" e reso liberamente.
Solo il Genio,
ispirato da una sorta di demone interiore e dotato di facoltà superiori, è
capace di "inventare", di creare dal nulla, come un dio in terra, perpetuando
con l'opera il suo pensiero."


L'opera di Friedrich ( 1774-1840 ) intitolata: "Viandante sul mare di nebbia" ed eseguita nel 1818, secondo me esprime totalmente il concetto romanticista.
Si sottolinea il rapporto tra l'uomo, fragile e finito, con la natura, immensa e potente. Il paesaggio è roccioso e immerso in una fitta coltre di nebbia che lo rende ancora più misterioso e turbolento, proprio come i sentimenti del protagonista posto al centro del quadro. La postura del corpo ci permette di capire che il suo sguardo è protratto verso l'infinito, e la sua mente si perde tra i pensieri dettati dall'istinto.

Penso che nel quotidiano ognuno di noi sia sempre meno coinvolto e interessato all'arte, colpa di questa fretta prodotta dai tanti impegni che ci troviamo ad affrontare ogni giorno.
I mezzi di comunicazione di massa, quali per esempio la tv, dovrebbero dare molto più spazio all'arte e alla creatività ed informarci dettagliamente sulle nuove "correnti " che si stanno formando.
Lavoro, tasse da pagare,spesa,ecc. sono solo alcuni esempi di impegni che ci assorbono e che fanno parte della sfera "razionale", e pare poi che non rimanga più il tempo necessario per ascoltarci. L'arte quindi si trasforma in necessità di esprimere.

Credo sia importante iniziare quindi a percorrere gallerie e musei dandoci la grande opportunità di estraniarci per un attimo dall'assilante vita di tutti i giorni, e riscoprire che in ognuno di noi è presente una tempesta di grandi sentimenti, come: l'amore, l'odio,la vita e la morte, la gioia, la tristezza, l'esaltazione e l'abbatimento.
*Titolo opera post: Viandante sul mare di nebbia

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