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martedì 12 dicembre 2006

Qualcuno ce la da a bere

Mi è capitato sotto gli occhi un libro scritto da Giuseppe Altamore ,che lascia decisamente sconcertati!
Come sempre più spesso accade l’uomo con il progresso è diventato protagonista di svariati disastri ambientali, tra cui l’inquinamento dell’acqua sia marina che fluviale.
Nel mare si riversano ogni anno grandi quantità di idrocarburi, in particolare quelli delle petrolifere che lentamente giungono sulle nostre coste provocando alcune malattie infettive, ad esempio: il tifo, il colera, e la salmonellosi. L’industria è l’altra responsabile, ed incrementa l’inquinamento con i suoi scarichi più o meno velenosi.
Infine anche nella moderna agricoltura che utilizza fertilizzanti chimici e liquami prodotti dagli allevamenti, entrambi ricchi di sostanze organiche, contribuiscono una volta lavati con la pioggia a riversarsi nella falde acquifere insieme ad altri detriti e infine a depositarsi in modo definitivo sul fondo dei bacini.
Non bisogna assolutamente scartare l’inquinamento atmosferico, altro colpevole che origina le famose piogge acide. Purtroppo anch’esse hanno prodotto negli ultimi anni effetti disastrosi sopratutto a carico delle foreste, perché diminuiscono fortemente l’attività della fotosintesi clorofilliana.

Evidentemente se si continua con questo ritmo e con poco riguardo, più il tempo passa e meno ci si fiderà a bere l’acqua dei nostri rubinetti.
La soluzione immediata resta quella di acquistare nei supermercati bottiglie di plastica contenenti acqua pura e potabile della marca che preferiamo,ma sono sicura che dopo la lettura del libro vi nasceranno forti dubbi.

per vedere il video clicca sotto:

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