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mercoledì 24 ottobre 2007

Ho scritto al Consiglio Superiore della Magistratura

°°°°°°°HO SCRITTO AL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA (webmaster@cosmag.it):°°°°°°°°°°°°


Salve, volevo chiedervi se gentilmente potevate dirmi se sono stati presi provvedimenti a riguardo di Giuseppe Chiaravallotti e l'intercettazione telefonica qui riportata:


Chiaravalloti nell' intercettazione telefonica dice in riferimento a De Magistris :

" Questo è un pagliaccio, ha scomodato un sacco di gente, ha dato fastidio a un sacco di gente, clamore mediatico... Se Dio vuole che le cose vadano come devono andare Lo dobbiamo Ammazzare... Nooo gli facciamo la causa civile per risarcimento danni e ne affidiamo la gestione alla camorra napoletana"

Allego il video dell'intercettazione tratta dalla trasmissione Anno Zero del 4 ottobre 2007:
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Grazie per la l'attenzione, Nicola Cellamare.


°°°°°°°°°VI INVITO A FARE ALTRETTANTO...°°°°°°°

webmaster@cosmag.it


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CHIARAVALLOTI VISITA IL BLOG PENSIERARTE!!



1 commento:

Anonimo ha detto...

E’ attività giurisdizionale non censurabile quella del Giudice del gravame (nella fattispecie il Presidente della Corte d’Appello di Assise di Roma) che ha disposto la cancellazione di un’espressione offensiva della dignità del testimone pronunciata da un avvocato nel corso dell’arringa del procedimento di primo grado.

Il principio è desumibile dalla deliberazione della Prima Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura che, nella seduta del 11.07.07, ha deciso di respingere il mio esposto del 5 Maggio 2006 contro il Presidente dott. Antonio Cappiello
Col suddetto reclamo avevo tra l’altro documentato:
1. che l’adottato provvedimento era stato dall’offensore avv. Mario Scaloni caldeggiato per iscritto (peraltro tardivamente) al dott. Cappiello nel manifesto tentativo di scavalcare il Tribunale civile di Roma, chiamato - già da tempo - a pronunciarsi sulla mia domanda di risarcimento;
2. che, in ogni caso, la cancellazione non sarebbe stata concretamente attuabile sul supporto magnetico;
3. che l’espressione offensiva contro la mia persona, lungi dal poter essere considerata un lapsus, era stata riferita intenzionalmente per inquietanti finalità mai chiarite nel procedimento a carico dei generali sui depistaggi di Ustica.

SIC STANTIBUS REBUS, ben venga la riforma del C.S.M.
Avv. Enrico Brogneri