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giovedì 28 dicembre 2006

Automobile ergo sum

L’esempio forse più pregnante dell’attuale fenomeno dell’acquisto consumistico è costituito dall’automobile di proprietà privata.
A quanto sembra, però, l’affetto che si nutre per la propria automobile non è profondo e costante, bensì è un innamoramento di durata piuttosto breve, tant’è che i proprietari la cambiano di frequente.


Analizziamo insieme i quattro fattori principali di questa tesi sull'auto vista sotto il profilo consumistico:



  1. Nel rapporto del proprietario verso la sua automobile c’è un elemento di personalizzazione: l’auto non costituisce un oggetto concreto cui il proprietario si è affezionato, bensì un simbolo di rango sociale, una dilatazione di potere, insomma, un sostegno dell’Io.

  2. Tra l’acquisto di un auto nuova ogni due anni anziché, diciamo, ogni sei, aumenta il brivido dell’acquisizione: l’atto con cui si fa propria la nuova automobile è una sorta di deflorazione: incrementa il proprio sentimento di dominio e più spesso ciò accade, più ci si sente euforici.

  3. Acquistare di frequente automobili equivale ad altrettante occasioni di “combinare un affare” cioè di realizzare un profitto mediante uno scambio.

  4. L’ultimo fattore consiste nel bisogno di provare nuovi stimoli, dal momento che quelli vecchi ben presto risultano vuoti e sfruttati.


Tratto dal libro: Avere o Essere? di Erich Fromm. (edito da Oscar saggi Mondadori)

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