"La Scoria Nucleare" Antonio Bassolino
Vi stragiuro che se io abitassi a Napoli mi caricherei il cofano di mondezza e la depositerei di fronte agli indirizzi di cui sopra. Non pare nemmeno il paese di Masaniello.
Vito Farina Commentatore certificato 06.01.08 16:58
- Bassolino abita in via Posillipo Nr. 321
- La Iervolino abita in via duomo Nr. 327
Vi stragiuro che se io abitassi a Napoli mi caricherei il cofano di mondezza e la depositerei di fronte agli indirizzi di cui sopra. Non pare nemmeno il paese di Masaniello.
4 commenti:
PARTITO INTERNETTIANO
Via Torelli Viollier, 33 -20125 MILANO
www.partitointernettiano.it - email:partint2004@tiscali.it
Francesco Miglino, segretario nazionale del Partito internettiano, ha riunito il Gruppo San Francesco per presentare una petizione al Parlamento Europeo affinché intervenga per risolvere il problema della spazzatura a Napoli ed in Campania.
Egregio Signor Presidente del Parlamento Europeo,
l’ Europa nelle proprie direttive prevede l’ intervento diretto nelle regioni delle nazioni aderenti in cui le classi dirigenti abbiano dato reiterate prove di tenere i propri cittadini in situazioni di degrado sociale e di calpestare i diritti garantiti dalla Costituzione europea, fondamentali per la convivenza civile.
I cittadini campani sono indifesi poiché storicamente è dimostrato che non possono contare su serie forze sociali e politiche interne capaci concretamente di mettere in atto progetti realizzabili per risolvere i problemi: hanno come referenti demagoghi di tutte le risme che impietosamente li irridono con solenni promesse a vuoto.
I FATTI DIMOSTRANO CHE DOPO 14 ANNI DI COSTOSISSIMI ED INUTILI COMMISSARIAMENTI, ANCORA OGGI VENGONO PROPOSTI COMMISSARI E PRONUNCIATE SENZA PUDORE PROMESSE CON LE STESSE FRASI ROBOANTI.
I NAPOLETANI, CHE PAGANO FRA LE PIU’ SALATE TASSE PER LA RACCOLTA RIFIUTI, SONO COSTRETTI A VIVERE NELLA CONDIZIONE DI DEGRADO CHE E’ SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI, CHE HA ROVINATO L’ AVVENIRE DI CAPACI OPERATORI DELL’ ACCOGLIENZA TURISTICA AFFLITTI DA DEVASTANTI DANNI DELL’ IMMAGINE CHE CONIUGA LA CAMPANIA E SPESSO ANCHE L’ ITALIA A UN PAESE INCIVILE IN CUI LA CLASSE DIRIGENTE DISPREZZA I CITTADINI AL PUNTO DA FARLI VIVERE FRA L’ IMMONDIZIA E IL RISCHIO DI CONTRARRE GRAVI MALATTIE .
Signor Presidente,
siamo certi che Lei condivida la immediata esigenza di sottrarre il potere gestionale in Campania a coloro che non capiscono che la sfida ambientalista e la civiltà delle società complesse passa tramite il riciclaggio dei rifiuti trasformati in occasioni di lavoro e di vera ricchezza.
L’ Europa deve intervenire dove tristi figuri, in una zona affamata di posti di lavoro, impediscono per collusione con la gente peggiore, la creazione virtuosa del riciclo dei rifiuti e ne fanno invece, e non da oggi ma da decenni, fonte di malattie e di disagio.
E’ indispensabile organizzare interventi con strumenti nuovi e di controllo efficace per evitare il perpetuarsi di degradanti connivenze, false fatturazioni per lavori e trasporti inesistenti, false attestazioni sull’avvenuta pulizia di strade sommerse invece dall’ immondizia, mancata vagliatura dei rifiuti come irresponsabilmente già avvenuto per le esistenti ecoballe.
E’ fondamentale, se si vuol veramente superare il fallimentare, dispendioso e beffardo sistema gestionale precedentemente sperimentato, metter in atto interventi che siano attuabili da subito:
1) la raccolta differenziata diffusa è indispensabile con l’ invito ai supermarket di Napoli ed hinterland di liberare, dopo la vendita, le merci dagli imballaggi voluminosi e selezionarli in spazi dedicati,zona verde, sui piazzali utilizzando i 1316 operatori ecologici disponibili da tempo a libro paga e mai impiegati - (da calcoli prudenziali basterebbe raggiungere mediamente il 30 % di raccolta differenziata per diminuire le 7.500 tonnellate di rifiuti ad 1/3;
2) per combattere seriamente infiltrazioni ed intrecci malavitosi, il controllo rigoroso, la verifica e la certificazione, dell’avvenuta vagliatura nei punti di raccolta nel rispetto delle norme tramite l’ imparziale ed efficace ricorso all’ informatica cioè con telecamere collocate in punti strategici, videocollegate 24 ore su 24 via internet con il Centro di controllo delle varie zone e dei comparti. Le telecamere videoregistreranno tutte le varie fasi lavorative: dalla fase della raccolta rifiuti, alla pulizia delle strade, alla vagliatura, ai trattamenti, sino ai conferimenti dei rifiuti riciclabili. Nei contratti dei consorzi esistenti ed in quelli da creare dovrà essere inserita la clausola di accettazione del controllo e della videoregistrazione dei propri cicli produttivi da mandare in rete in un sito accessibile dai cittadini via internet;
3) l’ allestimento da subito di una sala operativa blindata dotata di sufficienti computer e linee dedicate per collegamenti via internet criptati gestiti da software dedicati per il controllo e la videoregistrazione;
4) la promozione da subito di un intervento Comunitario affinché i Campani possano conoscere, grazie a serie trasmissioni scientifiche pubblicizzate dalle televisioni di stato i vantaggi della raccolta differenziata e la nuova generazione di termovalorizzatori da installare nelle provincie campane ad emissioni zero, senza camino poichè bruceranno le polveri sottili al loro interno. Solo in tal caso le Comunità campane percepiranno la collocazione nel loro territorio dei termovalorizzatori dell’ ultima generazione come occasione per creare posti di lavoro, produrre energia elettrica e tele riscaldamento e la spazzatura sarà recepita come preziosa risorsa energetica e non come fonte di malattie, degrado ed afflizione sociale;
5) una onesta e diffusa campagna di informazione sulle moderne linee di vagliatura automatica condotta da esperti e non dai soliti demagoghi, spingerebbe le comunità locali e chiederne la installazione sul proprio territorio;
6) avviare la costruzione di termovalorizzatori con tecnologia avanzata nelle province che hanno dato la loro disponibilità e dispongono di siti di insediamento allineando la Campania ai più progrediti Paesi europei;
7) la convocazione ed il monitoraggio delle potenzialità dei Consorzi esistenti e dei Comuni che hanno dato la propria disponibilità per creare linee di vagliatura, impostare la strategia di intervento, concordare standard produttivi, disporre incentivi premianti per coloro che superano gli standard produttivi, assumono e qualificano personale e videodimostrano di assolvere con serietà al proprio ruolo;
8) l’ insediamento di linee per la vagliatura dei rifiuti in luoghi che evitino lunghi tragitti e l’ incentivazione per collocare all’ interno dei centri di vagliatura linee per la trasformazione diretta di alcuni rifiuti in prodotti da conferire sul mercato (macchine che trasformano i residui in legno in trucioli per alimentare stufe, macchine che trasformano i residui plastici in prodotti finiti, sistemi che trasformano gli umidi in concime…);
9) il controllo e la certificazione tramite una Commissione Europea di esperti che attesti la non nocività delle emissioni dell’ attuale termovalorizzatore e l’ imposizione di eventuali modifiche affinché non inquini;
10) il controllo sulla composizione delle ecoballe affinché risultino combustibili e conferibili subito a cementifici e fonderia in attesa della costruzione dei termovalorizzatori in Campania.
Egregio Signor Presidente,
il nostro appello è motivato dal profondo convincimento che solo una Commissione di tecnici estranei all’ ambiente politico italiano, di provata capacità gestionale e scientifica possa aiutare la Campania ad uscire dalla situazione in cui l’ hanno ridotta 14 anni di commissariamento e di sprechi inimmaginabili di denaro pubblico.
Le descriviano parte della situazione in cui versa la Campania:
- mancata campagna di informazione per far conoscere ai cittadini che la parte fondamentale e virtuosa dell’ intero ciclo dello smaltimento rifiuti è la raccolta differenziata e il valore ecologico del recupero e del riciclaggio delle materie prime;
- mancata creazione di consorzi dislocati strategicamente sul territorio delle autonomie locali, vincolati a standard produttivi, per vagliare i flussi di rifiuti organici, ingombranti, e per valorizzare metalli ferrosi e non ferrosi, vetro e carta affinché lo smaltimento mediante termovalorizzatori diventi la fase residuale delle gestione rifiuti;
- palese mancanza di volontà di attivare la raccolta differenziata e sabotaggio della stessa come prova il gravissimo ed intenzionale spreco di risorse umane con il mancato utilizzo di 2.316 operatori a libro paga, assunti specificamente per la raccolta differenziata che, realizzata , avrebbe diminuito notevolmente il volume dei rifiuti da conferire alle discariche e creato utili con il collocamento delle materie riciclabili sul mercato;
- inutilizzo dei mezzi meccanici nuovi acquistati specificamente per la raccolta differenziata e mancata custodia degli stessi, poiché ben 50 veicoli sono stati rubati ed i rimanenti invece di essere utilizzati per la raccolta differenziata pare siano utilizzati per la raccolta ordinaria da aziende private;
- pervasività della criminalità organizzata nelle varie fasi della gestione rifiuti anche per i lunghi commissariamenti e la deresponsabilizzazione dei soggetti pubblici locali;
- incongruenze logistiche che determinano l’ ampliarsi della movimentazione rifiuti con tortuosi e lunghi tragitti per la collocazione della spazzatura e la necessità di ricorrere a chi detiene interi parchi di automezzi spesso nelle mani della criminalità organizzata;
- tardivo ricorso allo smaltimento tramite termovalorizzatore e violazione del decreto Ronchi e degli accordi comunitari che prevedevano la costruzione in Campania di 5 termovalorizzatori, uno per provincia;
- scelta insensata di costruire un termovalorizzatore sovradimensionato, che scoraggia la raccolta differenziata per essere alimentato, collocato in Acerra, luogo inserito in un contesto geografico in partenza già inquinato e con alta mortalità per affezioni alle vie respiratorie e tumori;
- mancata richiesta all’ aggiudicante del termovalorizzatore da parte dell’ Autorità locale di tabelle comparative e relazioni tecniche attestanti la tecnologia più perfezionata e sicura del termovalorizzatore e mancata pretesa, per tutelare la salute dei propri amministrati, che la tecnologia costruttiva del termovalorizzatore fosse dell’ ultima generazione senza camino e ad emissione zero di gas ed aerosol;
- sottovalutazione e mancata considerazione per i contributi scientifici del prof. Umberto Arena da acquisire invece con molta attenzione per ottimizzare le scelte logistiche e le politiche di controllo e di gestione dell’ impiantistica;
- sparizione dell’ accordo di programma con la società aggiudicataria e dunque sostanziale genericità dei profili relativi alla tempistica e degli interventi su cui era fondata la gara d’appalto;
- mancata richiesta all’aggiudicataria in fase di gara di un dettagliato progetto relativo alla disponibilità di aree di stoccaggio del CDR e delle discariche di supporto in attesa della messa a regime del termovalorizzatore ;
- mancata regolamentazione della frazione organica stabilizzata con descrizione delle caratteristiche tecnico-scientifiche;
- mancanza di presupposti strutturali e lavorativi per realizzare quanto definito dal comma 5 dell’ articolo 1 dell’ ordinanza n. 2774 del 1998 per la maggiore protezione ambientale e garantire la massima economicità di gestione;
- riscontro di diversita’ dei parametri di umidità e potere calorifero previsto dal decreto ministeria del 5 febbraio 1998;
- riscontri di anomalie nelle ecoballe con percentuali di arsenico superiori ai limiti imposti;
- riscontri macroscopici della mancata fase di lavorazione primaria provata dalla presenza di ruote complete di gomme e cerchioni nelle ecoballe;
- riscontro di valori oltre i limiti previsti dalla tabella della frazione umida;
- verifica di casi di corruzione e di collusione con la criminalità organizzata da parte di pubblici amministratori ;
- non disponibilità di discariche, carenza prevedibile e sottaciuta da parte dei Responsabili della Regione Campania che per tali gravi omissioni di atti di ufficio hanno causato il disastro attuale e che debbono essere denunciati all’Autorita’ giudiziaria italiana ed europea;
-creazione di Comitati per concordare azioni legali contro gli Amministratori campani, la richiesta di risarcimento delle gravissime e dimostrabile perdite subite dagli Operatori del turismo di Napoli ed hinterland e della Cittadinanza campana per la situazione di degrado conosciuta a livello mondiale.
Mettiamo a disposizione gratuitamente l’ esperienza degli Ingegneri informatici del Gruppo San Francesco del partito internettiano, per la creazione di software dedicati, la strutturazione della rete, la collocazione strategica e il collaudo delle telecamere per l’avvio ed il collaudo dei registratori e dei computer mentre per la scelta e l’ acquisizione della sede del Centro operativo di controllo, facciamo un passo indietro certi che lo risolverà l’ Europa per soccorrere una popolazione sfortunata, e far risorgere la Campania vittima della perversione e dell’ indifferenza a cui sono giunti i demagoghi e gli oligarchi, che solo l’ intervento europeo può convincere di farsi da parte come auspica anche il Capo della Procura di Napoli Giovan Domenico Lepore
PARTITO INTERNETTIANO
Francesco Miglino
Segretario nazionale
DOPO IL RINVIO A GIUDIZIO DELLA PROCURA DI NAPOLI PER “EPIDEMIA COLPOSA” DEI RESPONSABILI DELL’ABERRANTE SITUAZIONE DELL’ IMMONDIZIA A NAPOLI, I LEGALI DEL GRUPPO SAN FRANCESCO RICORRERANNO AL TRIBUNALE INTERNAZIONALE QUALORA I NUOVI AMMINISTRATORI NON RISOLVERANNO IL PROBLEMA.
29 maggio 2011 di francesco miglino
LA MANCATA SOLUZIONE DELL’ IMMONDIZIA A NAPOLI HA CREATO E CREA UN VULNUS GRAVISSIMO ALLA SALUTE, ALLA DIGNITA’, ALL’ ECONOMIA DEI CITTADINI DI NAPOLI E DELLA PROVINCIA E ALL’ IMMAGINE DELL’ ITALIA IL CUI NOME E’ STATO ED E’ CONIUGATO IN TUTTO IL MONDO CON I CUMULI DI IMMONDIZIA MOSTRATI IN NUMEROSE DOCUMENTAZIONI FOTOGRAFICHE . *** LA PROCURA DI NAPOLI HA RINVIATO A GIUDIZIO PER EPIDEMIA COLPOSA L’ EX PREFETTO DI NAPOLI ALESSANDRO PANSA, ANTONIO BASSOLINO E ROSA RUSSO IERVOLINO. MA NESSUNA PENA SARA’ TANTO SEVERA DA POTER RIPAGARE IL MALE CAUSATO ALLA SALUTE DEI CITTADINI, AL TURISMO, ALL’ IMMAGINE DELLA CAMPANIA. I POLITICI CONNIVENTI PERSISTONO, CON UN CINISMO AGGHIACCIANTE, A PERPETUARE LA SITUAZIONE DI DEGRADO ANCORA OGGI ESISTENTE INVECE DI INTERESSARSI DA SUBITO A REALIZZARE IMPIANTI E METODICHE NON INQUINANTI, CHE DALL’ IMMONDIZA RICAVANO RICCHEZZA EFFICACEMENTE OPERANTI IN ALTRI LUOGHI E RISOLUTIVI DEL PROBLEMA DEI RIFIUTI.
INVITIAMO DE MAGISTRIS SINDACO A RILANCIARE L’ ECONOMIA CAMPANA PROPONENDO DA SUBITO NAPOLI COME ZONA FRANCA, AD USCIRE DALLA MITOLOGIA DELLA COSTOSA RACCOLTA DIFFERENZIATA, GUARDANDO ALL’ ESPERIENZA DELLO SMALTIMENTO RIFIUTI A TELAVIV, AL PROGETTO DI SANDRO BUZZI E ALL’ OFFERTA DI PAOLO PLESCIA PER RICAVARE RICCHEZZA DALL’ IMMONDIZIA.
Di francesco miglino
Egregio Luigi De Magistris,
la Sua promessa di realizzare in 6 mesi il 70% della raccolta differenziata appartiene al legittimo entusiasmo, ma è promessa irrealizzabile che ha già dato appiglio ai suoi nemici di farLe accuse di “masaniellismo”.
La preghiamo di considerare che altri hanno promesso più volte, ad una Napoli esasperata, di risolvere in pochi giorni il problema spazzatura.
I napoletani hanno il diritto di essere riscattati da comportamenti rigorosi e da progetti innovativi che la drammatica situazione richiede, essendo reduci dalle prese in giro inferte da uomini del Nord affetti da “bauscismo”, che, con casco antinfortunistico, hanno inaugurato un piccolo reparto del costoso termovalorizzatore di Acerra facendo credere, tramite media asserviti, che veniva avviato l’ impianto risolutore.
Lasci le promesse non realizzabili alle cariatidi della politica dal cui abbraccio mortifero dovrà guardarsi e porti i problemi con soluzioni fattibili in piazza, fra i cittadini ed i giovani chiedendone la partecipazione alla realizzazione, isolando in tal modo le forze politiche retrive della vecchia nomenclatura avvezze all’ abiezione clientelare ed a nascondersi all’ ombra dei palazzi ed il cui agire ha ferito Napoli ed i napoletani. Il mondo guarda Napoli ed attende concrete soluzioni. Buone scelte . francesco miglino - gruppo San Francesco
SARA’ DE MAGISTRIS UOMO CAPACE DI ENTRARE NELL’ ERA INTERNETTIANA ADOTTANDO SOLUZIONI D’AVANGUARDIA PER I GRAVI PROBLEMI CHE AFFLIGGONO NAPOLI E LA CAMPANIA ?
Di francesco miglino
LA DISPONIBILITA’ INTELLETTUALE DI DE MAGISTRIS ALL’ ASCOLTO E’ PATRIMONIO RARO E PREZIOSO CHE PUO’ CANDIDARLO , A NOSTRO AVVISO, AD ENTRARE NELL’ ERA INTERNETTIANA SE CAPACE DI SCELTE INNOVATIVE.
VERIFICHIAMO DALLA SUA LETTERATURA CHE RIVENDICA LA LIBERTA’ DI PENSIERO E RIFUGGE DAGLI INFANTILI CONDIZIONAMENTI DI SLOGAN AGGREGANTI CHE PURTROPPO ANCORA OGGI SONO RIPROPOSTI DALLE VECCHIE ED INCONCLUDENTI TESTE CANUTE DELLE “OPPOSIZIONI”.
CHIEDIAMO A DE MAGISTRIS :
DI RIQUALIFICARE IL TESSUTO SOCIO ECONOMICO PROPONENDO NAPOLI COME ZONA FRANCA PER SOLLECITARE LA VOCAZIONE PRODUTTIVA, LA CREATIVITA’ E NUOVI POSTI DI LAVORO;
DI ADOTTARE METODI RAPIDI ED EFFICACI PER RISOLVERE L’ ANNOSO PROBLEMA DELL’ IMMONDIZIA A NAPOLI E PROVINCIA VISITANDO IMPIANTI FUNZIONANTI, RISOLUTIVI ED ALTERNATIVI ALLA MITICA E COSTOSISSIMA RACCOLTA DIFFERENZIATA ;
GLI SOTTOPORREMO LE PROPOSTE ELABORATE DAGLI INGEGNERI DEL GRUPPO SAN FRANCESCO PER RIQUALIFICARE IL FRAGILE TESSUTO URBANISTICO DELLE COREE VESUVIANE, UTILIZZANDO LE COLLAUDATE TECNOLOGIE COSTRUTTIVE ANTISISMICHE DEI GIAPPONESI, CHE HANNO RESISTITO AI TERREMOTI RECENTI E CHE SONO LE SOLE IN GRADO DI SALVARE MIGLIAIA DI VITE UMANE OGGI IN PERICOLO NEL CASO DI UN MALAUGURATO RISVEGLIO DEL VESUVIO.
IL PROBLEMA DEL PERICOLO A CUI E’ ESPOSTO IL POPOLO CHE ABITA NELLE PROSSIMITA’ DEL VESUVIO NON E’ STATO MAI PRESO IN SERIA CONSIDERAZIONE DALLA CRIMINALE INDIFFERENZA DELLA VECCHIA POLITICA AVVEZZA A TIRARE A CAMPARE ED A PERPETUARSI CON L’ ACQUISIZIONE DI VOTI PRATICANDO LA QUOTIDIANA ABIEZIONE CLIENTELARE.
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